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Yoga, un’arma in più nella gestione della fibrillazione atriale?

By 26 Agosto 2020Marzo 30th, 2022No Comments
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Yoga

Le posture e la respirazione yoga potrebbero aiutare i pazienti con fibrillazione atriale a gestire i propri sintomi, secondo una ricerca che verrà presentata al Congresso 2020 dell’European Society of Cardiology. È noto che la fibrillazione atriale è il più comune disturbo del ritmo cardiaco, dal momento che riguarda un adulto di mezza età su quattro in Europa e negli Stati Uniti e causando il 20-30% di tutti gli ictus. Inoltre, aumenta il rischio di morte di 1,5 volte negli uomini e di 2 volte nelle donne ed è motivo di una peggiore qualità della vita. Infine, il 10-40% di chi ne soffre deve ricorrere al ricovero ogni anno.

I sintomi della fibrillazione atriale comprendono palpitazioni, battito cardiaco accelerato o irregolare, mancanza di respiro, stanchezza, dolore toracico e vertigini. Secondo Naresh Sen (HG SMS Hospital, Jaipur, India), autore dello studio, “i sintomi della fibrillazione atriale possono essere angoscianti. Vanno e vengono, causando ansia a molti pazienti e limitando la loro capacità di vivere una vita normale”. Lo studio si è chiesto se lo yoga potrebbe alleviare i sintomi nei pazienti con fibrillazione atriale. Per rispondere a questa domanda sono stati arruolati 538 pazienti dal 2012 al 2017, i quali hanno svolto anche la funzione di controllo. Infatti, i pazienti per 12 settimane non hanno fatto yoga, mentre per le 16 settimane seguenti hanno partecipato a sessioni di yoga di 30 minuti a giorni alterni che includevano posture e respirazione. Durante il periodo in cui lo praticavano, i pazienti sono stati incoraggiati a esercitare quotidianamente i movimenti yoga e la respirazione anche a casa. Durante entrambi i periodi di studio, sono stati registrati in un diario i sintomi e gli episodi di fibrillazione atriale. Alcuni pazienti indossavano anche un cardiofrequenzimetro per verificare gli episodi di fibrillazione atriale. I pazienti hanno inoltre completato un’indagine sull’ansia e la depressione e un questionario per valutare la loro capacità di svolgere le attività quotidiane e socializzare, monitorando i livelli di energia e l’umore. Sono state misurate anche la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.  I ricercatori hanno quindi confrontato i risultati tra i periodi di yoga e quelli non yoga.

Durante il periodo di yoga di 16 settimane, i pazienti hanno sperimentato miglioramenti significativi in ​​tutte le aree rispetto al periodo non yoga di 12 settimane. Ad esempio, durante il periodo non yoga, i pazienti hanno sperimentato una media di 15 episodi sintomatici di fibrillazione atriale, rispetto agli otto episodi durante il periodo yoga. La pressione sanguigna media era inferiore di 11/6 mmHg dopo l’allenamento yoga. Sen ne ha concluso che “lo studio suggerisce che lo yoga offre benefici per la salute fisica e mentale ad ampio spettro per i pazienti con fibrillazione atriale e potrebbe quindi essere associato alle terapie standard“.

Luciano De Fiore