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Linee guida ESC sulla fibrillazione atriale, il paziente al centro

By 29 Agosto 2020Settembre 15th, 2021No Comments
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linee guida ESC sulla fibrillazione atriale

I disturbi del ritmo cardiaco sono gestiti meglio quando si ascoltano i pazienti. Sempre essere questo il messaggio principale delle nuove linee guida ESC sulla fibrillazione atriale, sviluppate in collaborazione con l’European Association of Cardio-Thoracic Surgery (EACTS) e presentate oggi nel corso del congresso virtuale dell’European Society of Cardiology.

“I pazienti vogliono essere coinvolti nelle decisioni che riguardano la propria assistenza e le loro preferenze dovrebbero essere rispettate”, ha commentato Gerghard Hindricks, direttore medico dell’Rhythmology Department dell’Heart Centre Leipzig e chairperson della task force che si è occupata della stesura delle linee guida. Il nuovo documento ESC/EACTS raccomanda quindi gestire i casi di fibrillazione atriale attraverso un piano individualizzato di trattamento stabilito in accordo con il paziente e i suoi familiari, discutendo punti di forza e di debolezza di ogni opzione terapeutica con il supporto di un equipe multidisciplinare che includa cardiologi, infermieri e psicologi. Inoltre, si suggerisce di valutare ciclicamente l’andamento del trattamento in relazione alla prospettiva del paziente, raccogliendo in modo continuativo informazioni su qualità di vita, sintomi, funzionamento cognitivo e abilità al lavoro e all’attività fisica.

Per quanto riguarda la gestione clinica della fibrillazione atriale, le nuove linee guida raccomandano di seguire il modello ABC (Atrial fibrillation Better Care). In sintesi, questo approccio si basa su tre elementi fondamentali:

  • A (Anticoagulation/Avoid stroke): include l’impiego di trattamenti anticoagulanti per la prevenzione dell’ictus nei pazienti a basso rischio;
  • B (Better symptom management): fa riferimento al controllo della frequenza cardiaca e del ritmo cardiaco attraverso terapie mediche e procedure interventistiche;
  • C (Cardiovascular and Comorbidity optimisation): riguarda gli interventi finalizzati alla gestione delle comorbilità che possono accompagnarsi alla fibrillazione atriale, come l’ipertensione, e al raggiungimento di uno stile di vita più sano, come la cessazione dal fumo, la riduzione del consumo di alcol, un’alimentazione più salutare e un’attività fisica di moderata intensità.

Un ulteriore elemento di interesse riguarda poi le indicazioni relative allo screening per questa patologia. Infatti, negli ultimi anni sono state sviluppate decine di migliaia di applicazioni smartphone, sensori indossabili e altre tecnologie in grado di rilevare l’ECG e, teoricamente, individuare casi di fibrillazione atriale. Tuttavia, le nuove linee guida ESC suggeriscono di usare grande cautela nei confronti di queste applicazioni in quanto la maggior parte di esse non viene sottoposta a una reale procedura di validazione. Al contrario, lo screening per la fibrillazione atriale viene indicato come utile nei soggetti con più di 65 anni di età o ipertesi, per i quali è utile sottoporsi a un elettrocardiogramma per verificare l’eventuale presenza del disturbo aritmico.

Fabio Ambrosino

1. 2020 ESC Guidelines for the diagnosis and management of atrial fibrillation developed in collaboration with the European Association of Cardio-Thoracic Surgery (EACTS). European Heart Journal 2020