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Ridurre la pressione sistolica o il colesterolo LDL? Meglio entrambi

By 2 Settembre 2019Settembre 15th, 2021No Comments
Dai congressi
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La maggior parte degli infarti del miocardio, degli ictus e delle morti cardiovascolari può essere evitata con una modesta riduzione della pressione sistolica e dei livelli di colesterolo LDL. È quanto è emerso da uno studio, i cui risultati sono stati presentati al Meeting annuale dell’European Society of Cardiology nel corso di una delle conferenze stampa dedicate ai late-breaking trials e pubblicati contemporaneamente sul JAMA.

In totale, sono stati analizzati i dati relativi a 438.952 partecipanti della UK Biobank e 24.980 eventi coronarici maggiori (primo infarto del miocardio non fatale, ictus ischemico o morte coronarica). L’età media dei soggetti recultati era di 65,2 anni e il 54% di loro erano donne. I ricercatori hanno utilizzato le varianti genetiche – e quindi relative all’intero arco di vita – associate a bassi livelli di pressione sistolica e di colesterolo LDL per dividere, mediante procedura di randomizzazione, i partecipanti in quattro gruppi: bassi livelli di colesterolo LDL; bassi livelli di pressione sistolica; bassi livelli di colesterolo LDL e di pressione sistolica; gruppo di controllo. Quindi, hanno analizzato i valori di colesterolo LDL nel sangue, di pressione sistolica e il numero di eventi cardiovascolari dei diversi gruppi per calcolare le associazioni di questi parametri con il rischio cardiovascolare relativo all’intero arco di vita.

Dai risultati è emerso che l’esposizione prolungata a ridotti livelli sia di colesterolo LDL che di pressione sitolica si associa a riduzioni significative del rischio di andare incontro a patologie cardiovascolari. In particolare, lo studio mostra come una riduzione molto ridotta dei livelli di colesterolo LDL e pressione sitolica possa far diminuire drasticamente il rischio di avere un infarto del miocardio o un ictus: ad esempio, una riduzione combinata di 0,3 mmol/L (14 mg/dL) di colesterolo LDL e di 5 mmHg di pressione sistolica si associa rischio del 50% inferiore di sviluppare una patologie cardiovascolare. Riduzioni maggiori, legate ad cambiamenti più radicali nello stile di vita o a interventi terapeutici, possono determinare una diminuzione anche maggiore: una riduzione di 1 mmol/L (38,67 mg/dL) del colesterolo LDL e di 10 mmHg di pressione sistolica, ad esempio, si associano a un rischio dell’80% inferiore di patologie cardiovascolari e del 68% inferiore di morte cardiovascolare.

“Una dieta sana e l’attività fisica sono metodi efficaci per migliorare l salute cardiovascolare”, ha commentato Brian Ference dell’University of Cambridge, responsabile della ricerca. “La dieta migliore o l’esercizio migliore dipendono dalle caratteristiche del singolo individuo. Semplicemente, è quello che determina la riduzione maggiore sia di colesterolo LDL che di pressione sistolica e che favorisce l’aderenza perchè la persona in questione ne percepisce i benefici”.

Fabio Ambrosino

▼ Ference BA, Bhatt DL, Catapano AL, et al. Association of Genetic Variants Related to Combined Exposure to Lower Low-Density Lipoproteins and Lower Systolic Blood Pressure With Lifetime Risk of Cardiovascular Disease. JAMA 2019; doi:10.1001/jama.2019.14120