
Lo studio PARAGON-HF sull’utilizzo di sacubitril/valsartan nei pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata non ha raggiunto la significatività statistica per quanto riguardo l’endpoint composito di ospedalizzazioni per scompenso cardiaco e morte cardiovascolare. I risultati del trial, presentati oggi al meeting annuale dell’European Society of Cardiology, mostrano tuttavia che il trattamento può risultare efficace in alcuni sottogruppi specifici di pazienti, come le donne e i soggetti con frazione di eiezione inferiore al 57%.
Sono stati inclusi nello studio 4.822 pazienti, randomizzati per ricevere un trattamento con l’inibitore dell’enzima neprilisina e del recettore per l’angiotensina II sacubitril/valsartan o, in alternativa, valsartan da solo. I criteri di inclusione dello studio erano i seguenti: presenza di segni e sintomi di uno scompenso cardiaco, frazione di eiezione del ventricolo sinistro pari o superiore al 45%, evidenze di un innalzamento dei peptidi natiuretici e di un’alterazione cardiaca strutturale. L’endpoint primario, costituito da una misura composita di ospedalizzazioni (prime e successive) per scompenso cardiaco e morte cardiovascolare, non ha raggiunto la significatività statistica (rate ratio: 0.87; p=0.059). Un’evidenza, questa, guidata da una riduzione delle ospedalizzazioni per scompenso cardiaco che è stata inferiore alle attese.
Tuttavia, come sottolineato da uno dei principal investigators, Scott D. Solomon, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati, “i risultati relativi agli endpoint secondari, tra cui quelli relativi alla funzionalità renale e alle percezioni dei pazienti, mostrano che il trattamento con sacubitril/valsartan può portare dei benefici rispetto a valsartan da solo”. Inoltre, l’efficacia del farmaco è risultata caratterizzata da grande eterogeneità. In particolare, è emerso un beneficio significativo nelle donne e nei soggetti con frazione di eiezione inferiore al 57%, con una riduzione rispettivamente del 28% e del 22% dell’endpoint primario. Per quanto riguarda la sicurezza del trattamento, invece, i risultati del trial PARAGON-HF sono risultati in linea con quelli del trial PARADIGM, con il trattamento con sacubitril/valsartan associato a una maggiore ipotensione ma a minori iperkaliemia e disfunzione renale.
Fabio Ambrosino
▼ Solomon S, McMurray JJV. Angiotensin–Neprilysin Inhibition in Heart Failure with Preserved Ejection Fraction. New England Journal of Medicine 2019; DOI: 10.1056/NEJMoa1908655