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Endocardite, ricoveri più brevi con la terapia orale

By 28 Agosto 2018Settembre 15th, 2021No Comments
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Un nuovo protocollo di trattamento potrebbe dimezzare la durata dei ricoveri ospedalieri dei pazienti affetti da endocardite. La possibilità emerge dai risultati del trial POET, presentati al Meeting annuale dell’European Society of Cardiology in corso a Monaco di Baviera e pubblicati sul New England Journal of Medicine.

Lo studio ha infatti indagato la possibilità di somministrare in forma orale, e quindi non necessariamente in un contesto ospedaliero, parte degli antibiotici necessari a combattere l’endocardite. In particolare, dopo 10 giorni di trattamento con antibiotici somministrati per via endovenosa, 400 pazienti sono stati randomizzati per ricevere una terapia antibiotica orale (dopo dimissioni) o restare in ospedale e continuare quella per endovena. Al termine del trattamento, i soggetti sono stati seguiti per 6 mesi.

L’endopoint composito – costituito da mortalità per tutte le cause, chirurgia cardiaca non programmata, eventi embolici e recidiva dell’endocardite – è stato riscontrato nel 10,5% dei pazienti, senza differenze significative tra i due gruppi. Il protocollo che prevedeva la somministrazione orale nella seconda parte della terapia antibiotica si è quindi dimostrato non inferiore, in termini di efficacia di sicurezza, rispetto a quello standard.

“Restare in ospedale fino a 6 settimane per ricevere un trattamento per via endovenosa rappresenta una sfida enorme per i pazienti ed espone a un rischio maggiore di complicazioni”, ha commentato Henning Bundgaard del Copenhagen Hospital Denmark, responsabile della ricerca. “Ricoveri più brevi sono già risultati associati a outcome migliori nell’ambito di altre patologie e una terapia orale può essere una buona strategia per raggiungere questo risultato”.

Fabio Ambrosino

*Iversen K, Ihlemann N, Gill SU, et al. Partial Oral versus Intravenous Antibiotic Treatment of Endocarditis. New England Journal of Medicine 2018; DOI: 10.1056/NEJMoa1808312.