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High-STEACS: troponina ad alta sensibilità per la diagnosi dell’infarto

By 28 Agosto 2018Settembre 15th, 2021No Comments
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infarto troponina

Sono stati presentati al Meeting annuale dell’European Society of Cardiology in corso a Monaco di Baviera e pubblicati sulla rivista The Lancet i risultati del trial randomizzato High-STEACS, in cui sono stati messi a confronto diversi criteri diagnostici utilizzati nell’ambito dell’infarto del miocardio, tra cui un test della troponina cardiaca ad alta sensibilità.

In particolare, lo studio aveva l’obiettivo di comprendere se l’introduzione del test, con una soglia fissata al 99esimo percentile di una popolazione sana di riferimento (come raccomandato dall’Universal Definition of Myocardial Infarction), permettesse di ridurre il numero di infarti miocardici e morti cardiovascolari a 12 mesi rispetto ai metodi attualmente utilizzati. Sono stati reclutati 48.282 pazienti con sospetta sindrome coronarica acuta provenienti da 10 ospedali scozzesi, i quali sono stati sottoposti a un esame standard per la misurazione dei livelli di troponina e un test ad alta sensibilità al momento dell’arrivo in pronto soccorso e, successivamente, 6 o 12 ore dopo. Durante una fase di validazione della durata di sei mesi, le decisioni cliniche riguardanti i pazienti sono state prese utilizzando i valori indicati dal test standard. Successivamente, i centri sono stati divisi – mediante randomizzazione – in due gruppi caratterizzati da una diversa implementazione (precoce o differita) del test della troponina cardiaca ad alta sensibilità. L’outcome primario, costituito da infarto del miocardio o morte cardiovascolare, è stato quindi analizzato nel gruppo dei pazienti riclassificati come ad alto rischio tramite test ad alta sensibilità, mettendo a confronto i periodi precedenti e successivi l’implementazione del test.

Solo il 22% dei pazienti reclutati (n=10.360) è risultato caratterizzato da una concentrazione di troponina superiore a quella del 99esimo percentile di riferimento. Dai risultati del test della troponina ad alta sensibilità, poi, 1.771 pazienti (17%) sono stati riclassificati in quanto non identificati come ad alto rischio dal test standard. Di questi, tuttavia, solo uno su tre è poi effettivamente andato incontro a un infarto del miocardio. L’outcome primario si è verificato in 105 dei 720 (14%) pazienti nella fase di validazione e in 131 su 1.051 (12,5%) in quella di implementazione, con un odds ratio relativo alle due fasi pari a 1,10 (C.I. 95% 0,75 – 1,61, p = 0,620). “Il trial mostra che l’introduzione di un test della troponina cardiaca ad alta sensibilità, con una soglia fissata al 99esimo percentile, aumenta il numero di diagnosi di infarto del miocardio ma non si associa a una riduzione degli infarti miocardici ricorrenti o delle morti cardiovascolari a un anno”, ha commentato Nicholas Mills, docente dell’University of Edinburgh e responsabile della ricerca.

Fabio Ambrosino

* Shah ASV, Anand A, Strachan FE, et al. High-sensitivity troponin in the evaluation of patients with suspected acute coronary syndrome: a stepped-wedge, cluster-randomised controlled trial. The Lancet 2018; DOI:https://doi.org/10.1016/S0140-6736(18)31923-8.