
Nessun aumento del rischio di eventi cardiovascolari con l’utilizzo di lorcaserina per il controllo dell’obesità: lo sostiene il trial CAMELLIA-TIMI 61, pubblicato sul “New England Journal of Medicine” e presentato al congresso annuale della European Society of Cardiology (ESC) in corso a Monaco di Baviera.
Lorcaserina è un agonista selettivo dei recettori per la serotonina 2C e agisce come soppressore dell’appetito, approvato negli Stati Uniti (ma non in Europa, perché l’EMA ha espresso preoccupazioni sul potenziale rischio di tumori, effetti collaterali a livello psichiatrico e insorgenza di valvulopatie) come terapia farmacologica da affiancare a dieta e terapie comportamentali nel trattamento dell’obesità grave.
La FDA ha approvato il farmaco nel trattamento di adulti con BMI da 30 kg/m2 in su, o da 27 kg/m2 in su se in presenza di almeno una tra le seguenti condizioni concomitanti: ipertensione, diabete di tipo 2, ipercolesterolemia. Ma recentemente l’ente regolatorio statunitense ha avviato una indagine postmarketing per valutare i rischi cardiovascolari associati all’utilizzo dei farmaci contro l’obesità, lorcaserina compresa. Parte di questa indagine è rappresentata dal trial CAMELLIA-TIMI 61, che ha esaminato efficacia e sicurezza di lorcaserina nei pazienti con patologie cardiovascolari o ad elevato rischio cardiovascolare trattati con questo farmaco.
Sono stati randomizzati a lorcaserina 10 mg due volte al giorno o placebo (più dieta ed esercizio fisico) 12.000 pazienti di 473 centri di 8 Paesi, con età media 64 anni e BMI medio 35 kg/m2. La netta maggioranza (75%) aveva una storia di almeno una patologia cardiovascolare tra malattia coronarica (68%), patologie cerebrovascolari (9,4%) arteriopatia periferica (5,5%). Più di metà dei pazienti (57%) era diabetico, il 90% soffriva di ipertensione, il 94% presentava ipercolesterolemia e il 20% insufficienza renale. Dopo un follow up medio di 3,3 anni, eventi cardiovascolari maggiori (MACE) si sono registrati nel 6,1% dei pazienti del gruppo lorcaserina e nel 6,2% dei pazienti del gruppo placebo (p <0,001). Quanto all’efficacia, i pazienti del gruppo lorcaserina hanno perso una media di 4,2 kg nel primo anno di trattamento, mentre quelli del gruppo placebo si sono fermati a 1,4 kg di media. Pur diminuendo in seguito, le differenze tra i gruppi sono rimaste statisticamente significative fino ai 3,3 anni di follow up. “Abbiamo dimostrato per la prima volta che questo farmaco ha l’effetto che si prefigge di avere, aiuta le persone sovrappeso od obese a perdere peso senza causare un aumento nel tasso di eventi cardiovascolari maggiori in una popolazione già ad elevato rischio di infarti e ictus”, spiega Erin Bohula del Brigham and Women’s Hospital di Boston. David Frati
*Bohula EA, Wiviott SD, McGuire DK, Inzucchi SE, Kuder J et al for the CAMELLIA–TIMI 61 Steering Committee and Investigators. Cardiovascular Safety of Lorcaserin in Overweight or Obese Patients. New Eng J Med 2018; DOI: 10.1056/NEJMoa1808721.