
L’utilizzo di oppiacei potrebbe aumentare il rischio di fibrillazione atriale. È questa la conclusione a cui è giunto uno studio osservazionale, i cui risultati sono stati presentati al Meeting annuale dell’American Heart Association in corso a Chicago, che ha analizzato gli effetti cardiovascolari associati ai trattamenti a base di oppiacei in un campione di veterani dell’esercito statunitense.
Sono state analizzate le cartelle cliniche di 857.000 soldati di età compresa tra i 25 e i 51 anni, 3.033 (0,4%) dei quali sono risultati affetti da fibrillazione atriale. Tra questi, il 29% dei soggetti aveva ricevuto una terapia a base di oppiacei, rispetto al 15% di quelli le cui cartelle cliniche non riportavano una diagnosi di fibrillazione atriale. In generale il gruppo sottoposto a precedenti terapie con oppiacei è risultato associato a un rischio maggiore del 34% di sviluppare questa aritmia. Un aumento, questo, risultato statisticamente significativo anche prendendo in considerazione l’influenza di altri fattori di rischio cardiaco e che preoccupa soprattutto per la giovane età dei soggetti considerati (età media: 34 anni). Di solito, infatti, questa patologia colpisce prevalentemente gli individui con più di 65 anni di età. “L’uso di oppiacei deve essere preso sul serio”, ha commentato Jonathan Stock, MD, un medico residente a Yale New Haven Hospital (Connecticut) e responsabile della ricerca. “Gli sforzi dovrebbero essere fatti non solo per ridurre l’abuso di oppiacei e le overdose, ma anche per assicurare che ai pazienti vengano prescritti oppioidi solo quando è assolutamente necessario”.
Per quanto lo studio non abbia indagato i meccanismi biologici potenzialmente coinvolti nella relazione, secondo gli autori è possibile che l’uso di oppioidi vada a esacerbare un preesistente disturbo della respirazione notturna, notoriamente associati allo sviluppo di fibrillazione atriale. Tale ipotesi dovrà comunque essere indagata in studi successivi.
Fabio Ambrosino
▼ EP.APS.01. Opioid use may increase risk of dangerous heart rhythm disorder. American Heart Association’s Scientific Sessions 2018.