
Nei pazienti con diabete e scompenso cardiaco un trattamento con l’inibitore di SGLT2 sotagliflozin riduce, rispetto a un placebo, il rischio di morte e peggioramento dello scompenso cardiaco. Sono stati presentati oggi nel corso dell’edizione 2021 del Congresso dell’American College of Cardiology i risultati di una pooled analysis dei trial randomizzati SCORED (1) e SOLOIST-WHF (2), i quali mostrano come sotagliflozin sia efficace in tutte le forme di scompenso cardiaco.
La pooled analysis aveva infatti l’obiettivo di valutare l’efficacia di sotagliflozin in riferimento alla diversa frazione di eiezione dei partecipanti al momento del reclutamento nei due studi. In totale sono state valutate due coorti di pazienti: una comprendente tutti i partecipanti dei trial SCORED (diabete e malattia renale cronica) e SOLOIST-WHF (diabete e scompenso cardiaco), per un totale di 11.784 soggetti, e una composta dai partecipanti con una storia di scompenso cardiaco, per un totale di 4.500 soggetti.
I risultati hanno messo in evidenza, in entrambe le coorti, una riduzione significativa dell’endpoint composito di morte per cause cardiovascolari e ospedalizzazioni o visite urgenti per scompenso cardiaco associata al trattamento con sotagliflozin.
Un effetto, questo, che è emerso in tutte le forme di scompenso cardiaco. Nei soggetti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione inferiore al 40% (n=1.758) il trattamento con sotagliflozin è risultato associato a una riduzione del 22% dell’endpoint (p=0,02) in entrambe le coorti. Nei pazienti con uno scompenso cardiaco con frazione di eiezione compresa tra il 40% e il 50% (n=456), invece, il rischio è risultato ridotto del 39% nella coorte generale (p=0,02) e del 43% in quello con una storia di scompenso cardiaco. Infine, il trattamento con sotagliflozin è risultato associato a una riduzione del 37% (p=0,009) dell’endpoint composito di efficacia anche nei 739 pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata.
“Il trattamento con sotagliflozin ha ridotto in modo robusto gli eventi cardiovascolari avversi in tutto lo spettro dei pazienti con scompenso cardiaco, inclusi quelli con frazione di eiezione preservata per cui attualmente non esistono trattamenti efficaci”, ha commentato Deepak L. Bhatt dell’Harvard Medical School, principal investigator della ricerca. “Il beneficio nei pazienti con frazione di eiezione preservata è sorprendente: è la prima volta che viene individuato un tale effetto in questa classe di pazienti”.
Fabio Ambrosino
Bibliografia
1. Bhatt D, Szarek M, Pitt B, et al. Sotagliflozin in Patients with Diabetes and Chronic Kidney Disease. N Eng J Med 2021; 384:129-139.
2. Bhatt D, Szarek M, Steg PG, et al. Sotagliflozin in Patients with Diabetes and Recent Worsening Heart Failure. N Engl J Med 2021; 384:117-128