In occasione del meeting annuale dell’American College of Cardiology, svoltosi dal 28 al 30 marzo in modalità virtuale a causa dell’emergenza COVID-19, sono stati presentati i risultati di due sottoanalisi dello studio DAPA-HF: una relativa ai pazienti già in trattamento per uno scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta e una riguardante l’impiego di dapagliflozin in relazione ai livelli di NT-proBNP. Abbiamo chiesto un commento a Massimo Iacoviello (SC Cardiologia, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università degli Studi di Foggia)
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