
“Nessun Congresso è uguale a quello dell’anno precedente e questo non fa eccezione”. L’edizione 2020 del meeting annuale dell’American College of Cardiology (ACC), da sempre noto per l’alto tasso di innovazione, passerà però alla storia. Infatti, a causa dell’emergenza COVID-19, per la prima volta l’Annual Scientific Session della società americana (ACC.20), quest’anno in associazione al World Congress of Cardiology, si svolgerà interamente in modalità virtuale.
Nessun rinvio, quindi, le date confermate restano quelle dal 28 al 30 marzo. “Nell’ultima settimana l’ACC ha lavorato duramente per creare un’esperienza virtuale che sfrutti nuove tecnologie, formati educativi e altro ancora per portare la scienza e la formazione direttamente ai cardiologi e agli altri soggetti chiave in tutto il mondo”, scrivono in una lettera pubblicata sul sito della società Andrew M. Kates e Pamela Bowe Morris, rispettivamente responsabile e vice dell’organizzazione dell’evento.
Ma come è strutturato un Congresso virtuale? Durante le tre giornate dell’evento ACC.20/WCC sarà possibile seguire in streaming 23 sessioni, tra cui late-breaking clinical trials, ricerche cliniche e riconoscimenti, le cui registrazioni rimarranno poi a disposizione di coloro che non riusciranno a prendervi parte in diretta. Inevitabilmente, un ruolo molto importante lo avranno i social media, Twitter tra tutti, dove sarà possibile seguire e commentare l’evento attraverso gli hashtag ufficiali #ACC20 / #WCCardio.
“Indubbiamente – come scrive Martin R. Cowie, docente dell’Imperial College London e chair del Digital Health Committee dell’European Society of Cardiology – il coronavirus ci metterà alla prova più di qualsiasi problema sanitario di cui abbiamo memoria. Ma sta anche mettendo in luce il valore delle tecnologie sanitarie digitali”.
Fabio Ambrosino